Il programma su Rai 1 I dieci comandamenti - con Benigni come unico intrattenitore e una scenografia che era un inno alla sobrietà - ha superato ogni più rosea aspettativa sugli ascolti: un numero considerevole di telespettatori (oltre dieci milioni) ha dimostrato che gli italiani non solo non sono ipodotati - come tanti programmi televisivi credono di poter dimostrare con le loro proposte all'insegna di superficialità, volgarità, assenza di contenuti - ma apprezzano e ricercano la profondità, la riflessione, il senso.
Chissà che per intercessione del saggio Benigni non si compia ora un secondo miracolo, e cioè - che a partire dall'esperienza di questo suo programma - chi di dovere prenda coscienza che una proposta televisiva può contemplare un intrattenimento di spessore, senza bisogno di ricorrere alla povertà dei dialoghi e delle battute e/o all'esibizione ormai trita e ritrita delle solite signorine svestite e ammiccanti, perché da troppo tempo tutto ciò offende l’intelligenza e la dignità degli adulti, oltre a far gran danno alla mente dei più piccoli, che inglobano modelli, stili e comportamenti che non educano né edificano.
Grazie allora Benigni, che il Signore ti benedica.
2 commenti:
Io mi auguro soprattutto che il Signore lo converta, così Benigni potrà avere anche il coraggio di andare a commentare, magistralmente come solo lui sa fare, quella frase che non è un vero comandamento, ma che molti hanno scelto come il proprio undicesimo, cioè : "E' più facile che un cammello passi per una cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel Regno dei Cieli". Grandissimo il talento di Benigni...grandissime anche le sue contraddizioni però!
Sarà poi vero che non si è ancora convertito?
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